Be Bop
Il Be Bop è uno degli stili del Jazz."Cacciate quel pianista dal locale"..... Il pianista in questione si chiamava Thelonious Monk: da 60 anni a questa parte il jazz porta questo nome. All'inizio degli anni '40, in pieno periodo bellico, i locali e la discografia devono far dimenticare i problemi sociali in corso: ecco quindi ripresentarsi ai musicisti neri la necessità di trovare una nuova strada per poter lavorare: il linguaggio "swing" è ormai perfettamente conosciuto dai musicisti bianchi di conseguenza le scarse occasioni di lavoro sono riservate a loro. Ma nella 52a strada di New York le cose assumono un aspetto diverso: un ragazzo di 19 anni, proveniente da Kansas City, sta improvvisando sopra uno standard ad una velocità pazzesca ma soprattutto con un giro armonico mai sperimentato prima: il ragazzo si chiamava Charlie Parker ed il giro armonico costituirà l'ossatura del Be Bop.
Il termine sembra derivi dal suono onomatopeico della cadenza delle note suonate dalla tromba di un altro personaggio di spicco: Dizzy Gillespie. Il Be Bop, con il fratello minore "Cool Jazz" segna la fine dell'era del Jazz Classico e l'inizio di quello moderno: da questo punto in poi il jazz arriverà a livelli paragonabili a quelli della musica classica. Caratteristiche del Be Bop sono: soluzioni armoniche nuove, utilizzo di accordi diminuiti o aumentati (mai utilizzati in precedenza), frequente ricorso alle dissonanze e nella maggior parte dei casi, velocità dei tempi di esecuzione molto elevata. Le improvvisazioni sono il fulcro dell'esibizione tanto che molti pezzi Be Bop sono improvvisazioni eseguite su altri pezzi trascritte; addirittura in alcune performances dal vivo il tema non viene nemmeno eseguito. Altra caratteristica peculiare è data dalla formazione ridotta: si parte dal trio e si arriva al sestetto (in alcuni casi al settetto). Gli strumenti tipici sono: Tromba-Flicorno, Trombone, Sax Tenore-Sax Alto (difficilmente assieme), Pianoforte, Contrabbasso e Batteria.
